Nel 2016 un sondaggio in Giappone sui ritirati sociali di età compresa fra i 15 e i 29 anni ha individuato 541,000 casi (ma più veritiero pensare che siano un milione)
In Italia non esistono ancora dati ufficiali ma prendendo in considerazione i dati relativi ai NEET (Not engaged in education, employment or training) si può ragionevolmente ipotizzare che ci siano 100.000-120.000 casi di ragazzi in autoisolamento più o meno severo.
Ai miei tempi non esisteva il registro elettronico
Quando non andavo a scuola, girovagavo per 5 ore da sola o con qualche compagno, si andava al mare a sdraiarci. Poi rientravo a casa.
Com’è andata a scuola? Tutto bene.
E tutto era a posto.
Oggi non funziona così.
Ore 8:00 apro la sua porta
Ma che fai? Non ti prepari?
No, oggi non ci vado
Ah! e come mai? Non mi sento bene
Ok
La settimana scolastica si accorcia,
le assenze aumentano, incominciamo a preoccuparci.
Parliamo con i professori, chiediamo – “ma è successo qualcosa?” – Niente, tutto regolare, forse è un po’ più chiuso e silenzioso ma niente di che… sa alla loro età è normale.
Sul registro elettronico le assenze aumentano
Menomale che almeno non ha insufficienze!
Del resto, è così intelligente!
Ma che cavolo gli è successo
Incominciamo a preoccuparci
Ma che hai?
Perché non esci più?
Se non ti trovi bene in classe cambiamo scuola
Boh, fate voi!
Cambiamo si è meglio.
Anno nuovo vita nuova
Incominciamo a settembre pieni di speranza
Incominciamo bene!
Si alza
Vai che ce la fa
No, non ce la fa.
Apro ancora la sua porta
Oggi si è alzato alle 3 di pomeriggio
Ormai dorme di giorno e sta sveglio di notte
Non lo so a che ora va a letto forse le 3 o le 4
Certo che poi non riesce ad alzarsi!
Apro ancora la sua porta!
È seduto nella sua super poltrona che sembra un pilota di aereo, in postazione con davanti gli schermi, la cuffia, sta parlando con qualcuno
Di sicuro l’ho disturbato
Che vuoi?
Ma domani non hai l’interrogazione?
Sì ora studio
Così studi? ma che cavolo stai facendo? Domani hai l’esame e invece di studiare lo passi a giocare? Ti pare che abbia senso?
Mamma che vuoi? Mamma che vuoi?
Niente voglio sapere cosa è successo? Avevi bei propositi e così che pensi di andare avanti?
Stai chiuso tutto il giorno qui, non vedi nessuno, se vai avanti così ti bocciano
Mamma hai finito?
Mamma che vuoi?
Chiudi la porta
Richiudo la porta
Sono angosciata, sono arrabbiata…Adesso basta! Dobbiamo fare qualcosa
È colpa d’internet, dei videogiochi, ormai è dipendente
Domani gli levo tutto
Gli nascondo il Pc, chiudo la connessione,
Ora neanche mi rivolge la parola, non mi guarda.
Non mangia più con noi
Peggio per lui! Peggio per lui!
Peggio per me!
Ma il mondo attorno a noi non si ferma
Solo noi ci siamo fermati
Adesso siamo sempre più soli
Non sappiamo più dove sbattere la testa
Lui è sprofondato dentro la sua stanza
noi siamo sprofondati nella paura di qualcosa che non conosciamo
Quasi non reagisci più
Tutto ti è indifferente
Lo so che soffri come un cane
Anzi soffri così tanto che non senti niente
Ma io che posso fare?
Mi sento impotente
Questa battaglia è più forte di me
La mattina la tua porta chiusa è un pugno allo stomaco
Io continuo a fare le mie cose
la spesa
il lavoro
la casa
la famiglia da mandare avanti
Ma io penso a te
chiuso nella tua stanza
e niente ha senso
Ma dove ho sbagliato?
E poi un giorno così per caso incontro questa parola
HIKIKOMORI
Apro il cassetto della memoria e ricordo di un film coreano che avevo visto tanti anni fa quando vivevo all’estero
“Castway On the moon” del 2009
E allora mi sento fulminata!
Leggo, studio, m’informo, divoro tutto ciò che parla di questo fenomeno, conosco altre famiglie come la mia,
Conosco l’Associazione Hikikomori
Non siamo più soli
Forse c’è una speranza.